CATERINA TOSONI
Metamorfosi Ambientale
Un progetto a cura di
Beatrice Audrito
Sound designer
Giulia Badan
Progetto promosso da
G@P – Stand 11
Il tema dell’inquinamento globale è una sfida incombente che richiama l’uomo alle sue responsabilità nei confronti del pianeta che lo ospita, sollecitandolo all’azione. L’artista milanese Caterina Tosoni riflette da tempo sulle problematiche ambientali che derivano dal rapporto uomo-natura, utilizzando un materiale inusuale, la plastica, protagonista indiscussa della odierna società dei consumi. La ricerca artistica inaugurata da Tosoni, le cui opere veicolano una riflessione attualissima sugli effetti dannosi che le abitudini sociali provocano sull’inquinamento globale, si contraddistingue proprio per la capacità di porre interrogativi sul mondo ristabilendo un’interazione profonda tra arte e vita, ovvero tra indagine estetica e riflessione etica.
Per dare forma alla sua ricerca l’artista preleva, e dunque decontestualizza, una serie di oggetti di plastica di uso comune, per poi azzerarne il potere seduttivo grazie all’impiego del colore monocromo ed utilizzarli nella loro valenza plastica, combinandoli con attenzione per dare vita a nuove forme scultoree dove gli oggetti di plastica interagiscono con elementi naturali come il legno o la pietra. Il fulcro della ricerca artistica di Caterina Tosoni è dunque il tema della metamorfosi, un concetto ricco di spunti critici e di rimandi classici, utilizzato dall’artista per suggerire il continuo mutamento e adattamento reciproco tra l’uomo e il pianeta.
Metamorfosi Ambientale è un progetto curatoriale site-specific, promosso da Casati Arte Contemporanea con la cura di Beatrice Audrito, che sviluppa il tema della mutazione fisica della forma tramite la costruzione di un ambiente immersivo dove tronchi, pietre e corsi d’acqua subiscono un processo di mutazione genetica che induce la natura ad accogliere la plastica. Per rafforzare questo concetto ed offrire un’esperienza multisensoriale, il progetto si avvale anche della collaborazione della giovane sound designer Giulia Badan, che ha creato appositamente una base sonora tramite la registrazione e l’unione di suoni presenti in natura con suoni prodotti da elementi plastici. Il fruitore si trova improvvisamente immerso all’interno di un ambiente naturale insolito, un sottobosco popolato da una vegetazione aliena dove le sculture di Caterina Tosoni propongono una riflessione estrema sulla possibilità, non certo così remota, che l’uomo si ritrovi un giorno a dover fare i conti con un ambiente in cui natura e artificio sono ormai indissolubili. E’ ciò che è avvenuto all’acqua, alla pietra e persino al grande tronco d’albero che si eleva nella stanza, al cui interno un processo di mutazione genetica induce il legno ad accogliere gli oggetti tra le sue fibre e la plastica ad assumere mimeticamente i valori cromatici del legno. L’opera diventa dunque il mezzo attraverso il quale l’artista si interroga sulla possibilità di interagire rispettosamente con la natura ma anche il luogo fisico in cui questa interazione si costruisce in modo armonico, risolvendosi in un’osmosi ordinata tra materiale naturale e materiale plastico.
Caterina Tosoni
(Milano, 1961)
La prima mostra personale di Caterina Tosoni, Euritmia, si svolge nel 2009 a Milano, allo spazio Tashi Delek. Nel 2012 l’artista è invitata allo Spazio Oberdan di Milano, dove presenta Mutazioni Plastiche, una mostra personale a cura di Milo Goj, con catalogo e testi critici di Luca Beatrice. Nel 2016 Tosoni presenta un progetto site-specific per la mostra I materiali della pittura, presso lo spazio espositivo Il Frantoio di Capalbio. Negli ultimi anni la ricerca di nuovi linguaggi espressivi spinge l’artista a confrontarsi con l’arte ambientale, progettando Metamorfosi in blu, un intervento artistico-ambientale realizzato per l’edizione 2016 del progetto Terravecchia, nel borgo di Frasso Telesino (BN). Nel febbraio 2017 è invitata a partecipare alla prima edizione di MADE IN FORTE. Percorsi d’arte e di luce, una rassegna di scultura ambientale contemporanea che si tiene nella città di Forte dei Marmi, curata da Beatrice Audrito e Davide Sarchioni. Nell’aprile dello stesso anno Tosoni realizza per l’azienda Guzzini l’opera Intrecci di Luce, esposta all’interno dell’Orto Botanico di Brera in occasione dell’evento Material-Immaterial del Fuori Salone milanese. Linfa Plastica è l’ultimo progetto dell’artista, un intervento artistico-ambientale realizzato nel Parco Rivolta di Bresso (MI), trasformando in scultura il ceppo di un’antica pianta centenaria ed intervenendo su altri diciotto tronchi recisi, dando vita ad un itinerario di sculture che si snoda tra le vie del parco.
CATERINA TOSONI
Metamorfosi Ambientale
Un progetto a cura di:
Beatrice Audrito
Promosso da:
Casati Arte Contemporanea
31 Ottobre – 4 Novembre, 2018
Ex Caserma La Marmora, Torino
Crediti fotografici: Caterina Tosoni